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Italia e Messico. 10.141 km di distanza e due tradizioni completamente differenti, a parte il sangue latino, non ci sono molti elementi in comune tra il Bel Paese e la patria dell’agave. Eppure, dopo aver assaggiato Tinto De Mezcal sento che tra i due ci potrà essere un’ottima intesa.

“Perché non prendere un prodotto tipico italiano, un prodotto tipico messicano e unire insieme le due culture?”

Ero a una degustazione organizzata dalla Eleven Trade di Roby Marton qualche giorno fa e tra le varie specialità (che probabilmente tratterò in altri articoli) in lista c’era una splendida chicca: Tinto De Mezcal.

Tinto de Mezcal è un prodotto che cerca di abbracciare due culture, quella italiana e quella messicana ed è sostanzialmente un vino merlot che, attraverso alcuni processi produttivi – tra poco ci arriviamo -, assorbe delle piacevi note affumicate tipiche del mezcal.

La necessità di creare un prodotto personale

Durante la degustazione

La storia di Tinto de mezcal è molto semplice. Alessio Melia, l’ideatore del prodotto, dopo un’esperienza pluriennale in Messico nel quale comprende il mezcal in tutte le sue sfaccettature, torna in Italia, ma scopre che questo prodotto qui è pressoché irreperibile. Decide così di diventare importatore per Malacara (brand di mezcal con sede a Oaxaca).
Le cose vanno bene, ad oggi il mezcal in Italia è uno tra i distillati che vanno per la maggiore. Tuttavia, Alessio sente che gli manca qualcosa, che deve fare qualcosa di suo, un prodotto più personale.

Una sera, per puro caso, versa, nel bicchiere in cui stava bevendo del vino, un po’ di mezcal che assume subito un colore rosato. Ci dorme sopra ma i giorni successivi non riesce a togliersi dalla testa questo mezcal dalle sfumature rosa. Da qui l’intuizione: perché non prendere un prodotto tipico italiano, un prodotto tipico messicano e unire insieme le due culture?

Così dopo un anno e mezzo e centinaia di prove nasce Tinto De Mescal. Ma attenzione, non chiamatelo vino!
Nonostante la base di questo prodotto sia il merlot, e la bottiglia ricordi in tutto e per tutto quella di un vino, l’etichetta e il sapore vogliono dare risalto al Messico e al mezcal. A differenziarsi ulteriormente da qualsiasi altro tipo di vino rosso Tinto De Mezcal si consiglia, inoltre, di berlo freddo.
Questo prodotto vuole posizionarsi a metà tra i vini e i distillati, come una sorta di ibrido, creando di fatto una categoria merceologica differente. In altre parole, Tinto De Mezcal gioca un altro campionato e credetemi che è così.

Alessio Melia durante la presentazione di Eleven Trade

Per la lavorazione e la produzione Alessio si è affidato alle competenze di Tommaso Botter e agli altri enologi dell’azienda agricola veneziana la “Caneva di Giancarlo”. In sostanza vengono prese delle ex botti di vino, nelle quali, una volta asciutte, viene messa all’interno una percentuale di mezcal. Dopo essersi assicurati che tutte le doghe si siano impregnate, si estrae il prodotto in eccesso e si introduce il merlot che viene fatto maturare fino a sei mesi. Dopodiché si procede all’imbottigliamento.

Un prodotto versatile, un “vino” da spiaggia.
Il perfetto ibrido tra due mondi diversi.

Il risultato è qualcosa di tremendamente buono, il perfetto ibrido tra i due mondi.
Visivamente si presenta di un colore molto intenso con dei riflessi violacei. Alessio ci spiega che questa caratteristica è voluta perché un vino “tinto”, e quindi in un certo senso “macchiato”, non poteva avere un colore leggero.
Al naso si hanno invece due percezioni, la prima quella del mezcal che si erge preponderante per poi dare spazio al profumo del Merlot. Assaggiandolo è esattamente il contrario, subito arriva il sapore di vino mentre nel finale escono le note affumicate del mezcal.

Immagine decorativa di Tinto De Mezcal e Alessio Melia

Il mio parere? È un prodotto che mi ha colpito fin dal primo sorso e che, da quando Luca (il socio di Roby Marton) mi ha detto che avremmo provato un vino al mezcal, non vedevo l’ora di assaggiare!
Durante la masterclass Alessio ce lo ha presentato come un “vino” da spiaggia. A primo impatto può apparire come un prodotto complesso ma in realtà cela una versatilità straordinaria. Grazie al suo perfetto bilanciamento tra la parte affumicata e la corposità del merlot è perfetto in abbinamento alla cruditè di pesce o a un pezzo di manzo gigliato… e perché invece non utilizzarlo per fare un twist low alcohol sul margarita per esempio?

Comunque sì. Mi è piaciuto parecchio. Credo che ora andrò a versarmene un bicchiere.
Cheers!